A tu per tu con Davide Cini, Ceo di Linkness
25 Set 2020
Davide Cini, imprenditore eclettico e alla continua ricerca di novità, fondatore e general manager delle agenzie Tratti e Linkness, lavora con successo nell’ambito della comunicazione da oltre vent’anni.
Studia e realizza percorsi, soluzioni e strategie per riuscire a lanciare (rilanciare), posizionare (riposizionare) un brand, un’azienda o un prodotto. Ambizioso e determinato, crede sempre nella soluzione giusta capace di rompere gli schemi più classici e consolidati.
Ha ideato e coordinato centinaia di progetti strategici di marketing in Italia e all’Estero, accumulando grande esperienza trasversale e multicanale, con lo scopo di aiutare le aziende a mettersi in relazione e a comunicare efficacemente per perseguire i propri obiettivi di business.
Buongiorno Davide e grazie per questa breve intervista. Non è la prima volta che Linkness partecipa al Richmond Marketing forum. Cosa ne pensi di questo format?
Il format è sicuramente accattivante ed interessante, anche impegnativo per alcuni aspetti, però rappresenta un’ottima opportunità per sviluppare nuove relazioni. Qui si ha la possibilità di confrontarsi direttamente, guardando negli occhi i propri interlocutori.
Di cosa si occupa la vostra agenzia?
Linkness si occupa di marketing e comunicazione digitale online, ovvero di tutti quegli ingredienti che servono per costruire una presenza online significativa e di successo. Dallo sviluppo di progetti web, alla promozione e diffusione, ma soprattutto alla possibilità di portare in evoluzione situazioni e attività disegnando strategie innovative e competitive.
A che punto siamo in Italia in termini di cultura digitale?
Posso raggruppare il nostro percepito nei confronti dei nostri interlocutori, quali aziende e persone, in 3 macro aree:
– chi ha un certo tipo di cultura, si riesce a muovere facilmente in questo mondo ed è anche capace di evolvere, aggiornarsi e quindi crescere. Sappiamo però anche che avere una cultura digitale e voler saper fare le cose si scontra poi con la possibilità di poterle fare.
– troviamo poi quello che definirei “passivo digitale”, ovvero che fa le cose perché vanno fatte e le fanno gli altri, senza seguire una strategia o un percorso di sviluppo ben definito. È trainato dalla maggioranza e sente il digitale come una moda;
– infine c’è chi è molto indietro in termini di know-how e cultura digitale, non ne sa nulla, o perché non ha alcun interesse a capire e approcciarsi a questo mondo, oppure perché crede di sapere come muoversi, ma in realtà non lo sta facendo nel modo corretto.
Il digitale è un grande mondo, che evolve velocemente e continuamente, per questo va seguito sempre giorno dopo giorno in maniera professionale perché può davvero portare grandi risultati, ma bisogna fare attenzione in quanto può anche diventare un grosso e preoccupante buco nero.
Quali vantaggi potrebbe acquisire un’azienda investendo nel Marketing Digitale in questo momento storico? E quali sono secondo te le tendenze che funzionano meglio?
In questo momento il marketing digitale semplifica e migliora le relazioni e la possibilità di interazione, cosa che a livello fisico è resa più limitata.
Dal punto di vista del dialogo il digitale può, è e diventerà sempre di più il modo comune di comunicare. Questo significa che, chi è già inserito nel mondo digitale non può far altro che trarne vantaggio, mentre chi non lo è, invece, deve iniziare il suo percorso con voglia, determinazione e disponibilità. È come quando si inizia una salita in montagna: va fatta con la giusta predisposizione e con attrezzature ed elementi consoni all’ambiente e al tipo di sentiero che si decide di affrontare.
Bisogna essere preparati o imparare ad esserlo sempre di più, solo così si può progredire nel digitale. Non è un percorso scontato.
In questo momento chi ha voglia di crederci deve mettersi nelle condizioni migliori per potersi approcciare verso questo mondo o migliorare la propria presenza, trovando il partner giusto con cui costruire un’alchimia ed empatia vincenti. Il digitale può migliorare moltissimi aspetti, non tutti magari, ma quelli che bastano per raggiungere i propri obiettivi.
Promuovere, sedurre e vendere con i contenuti. Il Content marketing può essere considerato oggi uno strumento decisivo per conquistare il web?
È fondamentale arrivare all’interlocutore, ovvero al mio target, in maniera chiara e diretta dicendogli esattamente quello che vuole sapere. Dobbiamo metterci nei suoi panni e ragionare con la sua testa, avendo l’astuzia di fornirgli quegli elementi e informazioni che ha bisogno di sentirsi raccontare. Il contenuto è quindi importante, non è decisivo, ma è uno dei mezzi necessari, che insieme a creatività e costanza costituiscono il mix ideale per essere vincenti nel web.
Passando dal testo ai numeri, cosa ne pensi dell’utilizzo dei Big Data nel marketing? È possibile trasformare un “valore” in valore aggiunto per l’azienda?
I numeri e i dati sono importanti e fondamentali. Saperli leggere, capire ed interpretare è uno degli aspetti basilari ed innovativi del mondo digitale. Non bisogna però basarsi solo ed esclusivamente sui numeri, perché raccontano un tipo di storia e solo fino ad un certo punto. Va messo in conto anche il percepito e il dato deve essere necessariamente confrontato e mixato con l’esperienza reale.
Che tipo di dati bisogna considerare quando si crea una strategia di Marketing Digitale?
Innanzitutto, vanno definiti gli obiettivi, come conversioni, contatti o vendite. Il dato è un elemento che da un lato deve aiutarmi a raggiungere questi obiettivi e dall’altro deve essere utilizzato come metro di verifica prima di arrivare ai risultati effettivi. Si tratta di un indice che va quindi monitorato con costanza e regolarità per capire se si sta andando nella giusta direzione o se, viceversa, è necessario riequilibrare la strategia e modificare l’attività in corso per raggiungere il risultato prefissato.
Con il Covid-19 ci siamo trovati ad affrontare la prima emergenza sanitaria mondiale nell’era dei social media, una battaglia ancora non del tutto conclusa. Come ha affrontato, e sta affrontando, Linkness questa lunga fase storica?
Linkness, come probabilmente tutte quante le aziende, ha tratto molteplici insegnamenti e una serie di considerazioni da questo momento storico. Principalmente il concetto sul quale abbiamo riflettuto è quello di imparare ad anticipare i tempi. Il digitale è un mondo bello e complesso allo stesso tempo, che ti permette di essere attuale in maniera significativa. Essere attuale però non vuol dire concentrarsi solo sul qui e ora, ma è necessario aprirsi a nuovi progetti e scenari, investendo anche su se stessi.
Non va dato nulla per scontato, bisogna sempre pensare ad una programmazione futuribile per farsi trovare pronti e cogliere il meglio da determinate opportunità. Inizialmente il Covid-19 ci ha limitato e ci siamo sentiti bloccati, ma ci ha dato anche tempo per riflettere, analizzando e pensando a quello che si sarebbe potuto fare, e la strada che avremmo dovuto percorrere. Quindi il guardare sempre avanti ed avere costantemente un approccio proattivo permette di non farci cogliere impreparati anche in queste situazioni. Bisogna essere pronti e per questo è necessario continuare ad investire in ricerca, sviluppo e sperimentazione, stimolando i nostri clienti a fare lo stesso.
Trovi che sia cambiato l’approccio dei clienti verso la vostra tipologia di servizi?
Noi che offriamo tanti servizi e siamo molto trasversali, abbiamo visto un cambiamento da parte di alcuni clienti nel confronto del mondo digitale. I clienti più digitalmente evoluti sono quelli che ci hanno ovviamente dato maggiori soddisfazioni. Hanno messo le mani avanti cercando di offrire servizi sempre migliori alla loro clientela, soprattutto in base alle limitazioni di questo periodo. Hanno investito, e lo stanno tutt’ora facendo, in soluzioni diverse, nuove ed efficaci traendo quindi un insegnamento positivo da tutta la situazione. Mi aspettavo una reazione anche da coloro che prima ho definito passivi digitali, che invece si sono semplicemente barcamenati con mezzi di emergenza momentanei, per poi tornare al loro solito approccio. Il digitale per questa tipologia di clienti continua ad essere semplicemente una moda, che sentono di dover seguire passivamente, dando priorità ad altre attività.
Cosa vuol dire per te “guardare al futuro” in questo momento?
Per me “guardare al futuro” significa positività, opportunità, possibilità di prendere per mano situazioni e clienti per condurli verso nuovi sviluppi e progetti con grande entusiasmo, mettendo a disposizione il nostro know-how. La vera sfida sta proprio nel riuscire a trasmettere l’idea che il lavoro fatto con costanza, creatività e contenuto permetta di sfruttare le opportunità del digitale.
Cosa vi aspettate dalla partecipazione alla venticinquesima edizione di Richmond Marketing forum?
Ci aspettiamo nuove relazioni costruttive, opportunità di interagire. Abbiamo voglia di cavalcare nuove opportunità del digitale.
Grazie per la disponibilità Davide, ci vediamo a Rimini dall’11 al 13 Novembre per l’edizione 2020 di Richmond Marketing & Digital forum!