A tu per tu con Simone Giramondi
26 Mar 2020
Marketing Manager After Sales di Kia Motors Italia

Visionario, innovativo, intraprendente sono queste le caratteristiche
che contraddistinguono il modo di fare marketing di Simone Giramondi,
Marketing Manager After Sales di Kia Motors Italia, che concentra il suo
sforzo manageriale nella customer retention del marchio Coreano nel
nostro mercato.
Un percorso brillante il suo, che lo ha visto
crescere (in quindici anni di carriera) dal CRM di Chrysler al brand
management di Mercedes-Benz e Smart per poi accettare la prima sfida da
Manager alla soglia dei trent’anni. Quest’ultima è certamente la sua
svolta più importante ovvero quella di contribuire attivamente sette
anni fa allo start up nel mercato italiano di Kia Motors, prima come
Parts & Accessories Manager e successivamente come Marketing Manager
AS, con l’obiettivo fondamentale di costruire la fedeltà dei Clienti
Kia.
Buongiorno Simone e grazie per aver scelto di prendere parte alla Venticinquesima edizione di Richmond Marketing forum! Questa è la prima volta che partecipi. Cosa ti ha spinto a scegliere il nostro evento?
Per me è la prima volta e sono curioso di trascorrere questi giorni
con voi. In questo momento ancora di più c’è bisogno di tornare alla
normalità…per questo mi auguro che per Novembre saremo fuori da questa
brutta situazione che tutti noi stiamo vivendo.
Sarà fondamentale ripartire con più forza e per questo il bisogno di confrontarsi è ancora più forte.
Il “confronto” è sempre sinonimo di crescita personale e professionale, per questo ho deciso
di partecipare, per arricchire la mia esperienza e condividere il
difficile scenario di mercato con colleghi, professionisti ed aziende
che lavorano quotidianamente con il mio stesso obiettivo: creare valore
per il Cliente ed aumentare la redditività dei nostri partner
commerciali.
Di cosa ti occupi? Quali sono le responsabilità che ricopri nel tuo ruolo?
Dovrei dire che la mia azienda vende vetture…ma oramai è un concetto
superato, meglio dire che vendiamo “mobilità”: sostenibile, piena di
servizi ed opportunità per i nostri Clienti.
Kia Motor Company Italia
è la filiale italiana del quinto gruppo automobilistico mondiale che
nell’ultimo anno 2019 nonostante un mercato non proprio agevole, ha
registrato vendite record a livello europeo con 502.845 vetture vendute
ed il 3,2% di quota di mercato.
Io sono il Marketing Manager After
Sales ed il mio compito è quello di creare valore ai nostri servizi,
accompagnando gli oltre 500.000 Clienti Kia italiani in un’esperienza
che deve essere sempre positiva e soddisfacente, per condurli idealmente
a diventare ambasciatori del nostro marchio con l’acquisto di una nuova
vettura della nostra gamma.
Covid-19: prima emergenza sanitaria nell’era dei social media. Osservando le attuali reazioni fuori e dentro il nostro Paese, quali potrebbero essere gli scenari più probabili nell’immediato futuro e quelli a lungo termine?
E’ difficile parlare oggi nel pieno di questa tragedia umanitaria,
non mi vengono altri termini più leggeri di questo…forse perché ho
appena visto sul web la foto della colonna di camion dell’esercito che
porta via da Bergamo i nostri ”caduti” in questa orrenda battaglia.
Riflettendo a mente fredda, penso che oggi c’è una maggiore consapevolezza dell’importanza e del ruolo sociale del Word Wide Web che ha creato questo “non luogo” chiamato social.
I social media in generale hanno assunto definitivamente la definizione di ”non-luogo” teorizzata dall’antropologo francesce Marc Augé, oggi incarnano completamente il concetto di “paradiso
dove trovare qualunque cosa desideriamo: il mondo con tutte le sue
diversità è racchiuso al suo interno, nudo e crudo, ma soprattutto, a
portata di mano”.
Ne è un esempio lampante il reparto
ospedaliero costruito in pochi giorni a Milano grazie ad un’ operazione
di crow founding della regina delle influencer Chiara Ferragni.
Per concludere quello che ci porteremo nello scenario futuro è proprio questo gioco che porta: dal “non luogo” al “luogo reale”, dal social alla realtà quotidiana, dall’immateriale al materiale…per continuo scambio di esperienze ed azioni.
Oggi
il web, con le sue esperienze online, è entrato prepotentemente nel
lavoro, nella spesa quotidiana, nella vita sociale ma soprattutto è
entrato in ogni target di riferimento dal giovane all’anziano per
concetto soltanto: reale necessità.
Sarà difficile che ne esca domani ed è questa la più grande opportunità per tutti… Il web con i suoi social media è il “non luogo” perfetto per ospitare il futuro.
Quali sono le principali sfide che il vostro settore incontra in questo momento storico e come le state affrontando? Con quali strumenti, iniziative?
Quante pagine ho per rispondere?
Un centinaio mi dovrebbero
bastare per raccontare i problemi di un settore, che specialmente in
Italia, è stato maltrattato ingiustamente da una politica che non
approfondisce le tematiche correttamente (demonizzazione del diesel e
blocco Euro 6); da un mercato locale che soffre di un reale problema di
infrastrutture e che crea così resistenza al cambiamento lasciandoci
indietro rispetto ad altri paesi (mi riferisco al mercato elettrico e
alla diffusione delle colonnine di ricarica); da una mancata politica di
incentivazione che permetta realmente di cambiare in maniera agevole la
motorizzazione ed abbattere le emissioni di CO2; da un Cliente che ha
cambiato drasticamente abitudini e non ha più come “sogno più o meno
proibito” quello di acquistare una bella auto, ma quello di avere una
mobilità a sua disposizione (da possesso a Car Sharing in pochi anni).
E poi come se tutto questo non bastasse ecco qui un piccolo
“endoparassita obbligato” che come dicevano i latini “nomen omen” da
“buon parassita” si è preso in pochi giorni: le vite di tanti nostri
connazionali, la nostra economia ed ha diffuso terrore ed insicurezza in
tutti noi.
Insomma, uno scenario complicato che deve farci reagire e
che si combatte solo con una parola d’ordine: innovare e cambiare le
regole del gioco.
Secondo te cosa è insito nella dicitura “Made in Italy”, che tutti noi pronunciamo con orgoglio?
Viviamo in una nazione meravigliosa, piena di eccellenze, che oggi
più che mai dobbiamo valorizzare per far ripartire rapidamente la nostra
economia.
Quando penso al concetto di “Made in Italy” penso subito
alla mia passione, sono Sommelier AIS e quando approfondisco gli aspetti
del nostro patrimonio ampelografico, capisco quanto è forte la nostra
cultura e la nostra professionalità.
Il vino è un esempio importante
di quanto siamo bravi nel costruire prodotti esclusivi ed eccellenze.
Le nostre etichette dal Barolo al Cerasuolo di Vittoria passando per il
Cesanese del Piglio sono le più ricercate e desiderate al mondo
dall’America all’Oriente.
Il brand “Made in Italy” è garanzia di
qualità ed eccellenza ma sicuramente ancora in larga parte inespressa,
sfruttiamo questo momento di estrema difficoltà per rilanciare ogni
singolo settore della nostra economia.
Se ti chiedessimo di spiegarci l’affermazione “pensare globalmente, agire localmente”, che cosa ci risponderesti?
Grazie alla tecnologia oggi ci troviamo di fronte ad uno scenario
inevitabilmente “globale”: qualsiasi notizia, evento o attività diventa
globale in pochi minuti…pensiamo a Greta Thunberg che in poco tempo è
passata da studentessa a candidata al premio nobel per la pace.
Non
si può più non pensare globalmente, ma non trasferire il messaggio o le
azioni in un “linguaggio locale” sul proprio target sarebbe follia.
Ogni mercato è diverso, ogni persona è diversa e la parola d’ordine deve sempre essere personalizzazione!
Restando in tema, ci vorrà tempo perché il 5G sia alla portata di tutti ma in che modo i brand dovrebbero prepararsi a questa ennesima svolta tecnologica?
Non prepararsi al futuro è pura miopia, basti pensare a come in
questo momento di difficoltà abbiamo passato la nostra modalità di
lavoro in “smartworking” in pochi giorni…
Preferisco però parlare di
cose positive, per questo racconto questa tecnologia con la rivoluzione
della TV On Demand…qualche anno fa (un paio non venti) i grandi player
come Netflix o Rakuten TV erano sconosciuti a tutti, non si capiva
nemmeno il reale valore di un prodotto di questo tipo…adesso i due brand
stanno conquistando clienti e “big data” grazie a contenuti esclusivi e
fruizione da qualsiasi device ed in qualsiasi orario a scelta del
Cliente.
Tutto questo proprio grazie alla velocità della rete, attualmente in
4G, che ci permette adesso ad esempio con “Sky Go” di vedere (appena
riprenderanno) le partite di calcio in qualsiasi posto e sempre con una
qualità di visione molto alta.
Questa modalità di intrattenimento
permette sinergie inaspettate, ad esempio con Rakuten TV siamo riusciti
pochi giorni fa a donare la visione di alcuni film del loro portfolio ai
nostri Clienti ed in un momento di grande difficoltà siamo riusciti a
donare qualche ora di serenità…regalare un sorriso a volte vale molto di
più di mille sconti.
La tecnologia 5G aprirà ancora più
frontiere, soprattutto in un’area di grandissima espansione nella quale
tutte le grandi aziende stanno investendo: il gaming.
Una rivoluzione
che grazie ai tempi di risposta del 5G saranno tali da comprimere il
“lag time” ed offrire un’esperienza di gioco istantanea.
Se penso ai futuri investimenti di marketing penso a questo settore.
Nell’era dei social e delle influencer, che cosa significa essere Marketing Manager nella tua azienda?
Semplicemente usando in maniera corretta i “nuovi” canali di comunicazione si incrementano notevolmente i touchpoint con i Clienti e con una strategia adeguata possiamo ottenere:
– un migliore engagement
– la possibilità di presentare correttamente i propri servizi o prodotti
E comunque seguitemi su instagram @giramondao così divento anche io influencer :D…ora sono solo a 4.400 follower!
Quali soft skills il marketing manager del 2020 non può non possedere?
Curiosità, determinazione e tenacia ma soprattutto la capacità di cambiare in corsa le regole del gioco. Non credo siano assimilabili solo alla figura del Marketing Manager, ma sono le caratteristiche di chi deve prendere le decisioni in un’azienda, dal manager ai direttori, passando per lo staff.
L’intelligenza emotiva può determinare il successo della leadership in azienda?
Comprendere e gestire le emozioni, proprie ed altrui, è certamente sinonimo di potere e di conseguente leadership.
È
la chiave per guidare i propri pensieri e le proprie azioni, valutando
le espressioni per poi regolarle ed utilizzarle per conseguire i propri
scopi aziendali o personali.
Questi sono concetti che devono essere
approfonditi e che ho spesso usato nel mio lavoro e nelle campagne di
marketing realizzate in questi anni.
Mi piace spesso riproporre
questa citazione nei miei speech e credo fermamente che sia un mantra
valido in ogni occasione: “Il cuore sa sempre prima quello che il
cervello scopre dopo”.
In che modo la diversità culturale e generazionale possono diventare un vantaggio competitivo per le aziende? E quale ruolo può essere svolto dalla comunicazione su questo fronte?
È un po’ cinico da scrivere…ma sicuramente sono un target sempre più importante da considerare.
Anche
in questo caso vale la citazione che ho appena menzionato: le call to
action o le promozioni devono essere sempre più targettizzate e sempre
più personalizzate per arrivare “al cuore” di tutti.
Si parla sempre più spesso di agilità e capacità di adattamento come competenze strategiche. Ma cosa vuol dire esattamente essere “agili” e allo stesso tempo strategici?
Vuol dire semplicemente essere decisi e diretti nelle decisioni, puntare a un obiettivo e cercare di perseguirlo.
Tutte
le multinazionali sono ingessate e lente per DNA, ma la nostra forza di
Manager deve essere proprio quella di velocizzare i progetti e
chiuderli con i tempi rapidi che il mercato richiede…si può anche
sbagliare ma l’importante è non perdere mai il contatto con l’obiettivo
finale e nel caso di un errore ripartire di slancio con ancora più
velocità e razionalità.
Cosa ami maggiormente del tuo lavoro?
La capacità di poter intervenire sui Clienti, guidandoli nelle loro
abitudini di consumatori e poter così innovare quotidianamente
Quali consigli daresti a un professionista del marketing alle prime armi?
Curiosità, impegno, costanza e passione, sono queste le qualità che pagano sempre nella crescita professionale di ognuno di noi.
Cosa ricordi del tuo primo giorno in azienda? Cosa hai conservato di quello “stagista” alle prime armi? E cosa è profondamente cambiato in te?
Venticinque anni, ancora un paio di esami da dare all’università ed un colosso davanti a me come Daimler.
Del
mio primo giorno da stagista, mi ricordo quella sensazione di potenza
di una multinazionale ed il fatto che mi dovevo sbrigare ad uscire per
andare di corsa in Radio in diretta a fare la mia trasmissione come
speaker…bei ricordi!
In Daimler sono entrato in un team bellissimo:
giovane, stimolante ed innovativo per lavorare sul programma di loyalty
dei Clienti del gruppo Chrysler, Jeep e Dodge…il fantastico “Mondo
Merlino”!
Da quell’esperienza mi porto tante cose, in particolare una
tesi di laurea scritta con loro, il divertimento in ogni progetto e un
team caratterizzato da una continua voglia di stupire.
Da quel giorno
una cosa è cambiata, la spensieratezza si è trasformata in “cattiveria
agonistica” per centrare sempre gli obiettivi che di anno in anno ho
ricevuto.
Cosa ti aspetti dalla partecipazione all’evento?
Mi piace definirmi un innovatore intraprendente che cerca di leggere, interpretare ed anticipare i trend di mercato.
Per
questa ragione mi aspetto da questa partecipazione quella di innovare
grazie a qualche spunto di colleghi o aziende, come mi è successo nel
passato con due progetti in particolare: l’utilizzo della Realtà
Aumentata nel 2010 con Mercedes Benz Italia e lo sviluppo di un
complesso progetto di “Connected Car” iniziato nel 2014 con Kia Italia.
Grazie Simone per averci dedicato un po’ del tuo tempo!
Ti aspettiamo al Richmond Marketing forum!