Era una calda sera di fine estate, a Rimini, il mare a due passi,
nulla avrebbe fatto pensare che da lì a poco sarebbe iniziato il Richmond Finance Director Forum, a parte la presenza di personaggi inequivocabili come Sebastiano Barisoni, Vice Direttore Esecutivo di Radio 24.
Ovviamente i B.livers, i ragazzi che insieme alla
fondazione Near Onlus costruiscono progetti con e per le aziende, non si
sono fatti mancare l’occasione di un’intervista per il nostro magazine Reach, il nostro progetto #Human2Human.
Sebastiano cosa ti rende veramente felice?
Dal punto di vista personale mio figlio, dal punto di vista professionale fare il giornalista, quando riesco a farlo.
Ho sempre provato a farlo in maniera deontologicamente corretta e quelle sono le vere soddisfazioni.
C’è un oggetto o un cibo o un profumo a cui sei legato dall’infanzia?
Si, il pomodoro. La mia madeleine dell’infanzia è il pane al pomodoro e in generale tutti i sapori legati al pomodoro.
Nei panni di chi ti piacerebbe svegliarti domattina?
Non
ho grandi invidie per le vite degli altri, vorrei risvegliarmi nei miei
panni magari 20 anni prima, per non fare certi errori che ho fatto.
Questo si.
Quali sono state le scelte determinanti della tua vita?
Le scelte determinanti sono state da un lato la scelta dell’università.
Io sono di Venezia e per studiare sono andato via dalla mia città e ho studiato a Firenze.
A 18 anni è una scelta che ti impegna, ti rende più consapevole e più indipendente.
Infine la scelta di andare a lavorare all’estero, a Londra quando avevo 23 anni.
In
questo periodo ho avuto la possibilità di interfacciarmi con realtà
completamente diverse e di uscire dalla mia comfort zone.
La scomodità è quel qualcosa che spesso ti porta ad ottenere i risultati più faticosi e soddisfacenti.
Difficilmente riesci ad ottenere risultati importanti per te se sei su un sofà comodamente sdraiato.
Cosa faresti per amore?
Tutto quello che ho già
fatto. Per amore si fanno tante sciocchezze, tanti sacrifici, però
ricordiamoci che sacrificio deriva da sacro, quindi non è qualcosa di
negativo, il sacrificio rende sacro l’atto.
Sacrificarsi
per tuo figlio rende sacro il rapporto con tuo figlio, sacrificarsi per
il lavoro rende sacro il tuo rapporto con il lavoro e sacrificarsi per
una donna rende sacro il rapporto che hai con questa donna.
Quindi il sacrificio è qualcosa di buono e positivo.
Un uomo che non si è mai sacrificato per la sua donna ha un’idea un po’ strana dell’amore.
Un consiglio per affrontare la paura?
Pensarci, pensarci molto, metabolizzarla e non nasconderla sotto il tappeto. La paura esiste, la paura ti salva.
Io per molti anni ho fatto l’inviato in zone di guerra e se non avessi avuto
paura mi sarei fatto più male di quello che mi sono fatto.
La paura è fondamentale perché il contrario di paura non è coraggio.
Il contrario di coraggio è pavidità.
Il contrario di paura è irresponsabilità.
La paura ti permette di non essere irresponsabile.
Noi B.Livers abbiamo uno scopo: costruire un mondo migliore.
Tu, nel tuo piccolo, che cosa fai per costruirlo?
Fino all’anno scorso ho fatto parte del consiglio d’amministrazione di
Oxfam; è una realtà che si occupa di aiutare le donne nei Paesi in via
di sviluppo e lavora molto sulla componente femminile, nell’idea che là
dove c’è una donna che gestisce una famiglia ci sia un elemento di
maggiore struttura e serietà.
Per cui dare la possibilità, non tanto con aiuti economici, ma anche e soprattutto con aiuti concreti per sviluppare forme di autonomia economica per le donne e di conseguenza anche per i loro figli che non hanno avuto la stessa fortuna che ho avuto io.